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Beautification e Modulation : l'importanza del golden ratio nelle procedure medico estetiche.




La proporzione aurea e la bellezza del viso


Cosa rende un'immagine piacevole per gli occhi?

Secondo studi recenti, tutti i volti belli indipendentemente da razza, età, sesso, e altre variabili sono conformi a quella che è stata definita la "Divina Proporzione", vale a dire la sezione aurea.

La Sezione Aurea è il segmento medio proporzionale tra la lunghezza di tutto il segmento e la parte rimanente. Il valore esatto dell Sezione Aurea a/b equivale a 1,6180.. Ben presto è diventata un canone di bellezza e armonia assumendo anche l'appellativo di "divina", a dimostrazione del fascino esercitato.

Cos’è la proporzione divina? Partiamo dal 1,618, il numero più discusso e più enigmatico del mondo. Si cela dietro ogni aspetto della natura, dalla botanica all’anatomia, dall’architettura all’informatica, tanto da essere considerato come una firma del creatore stesso. Per questo motivo il numero Φ (=phi) è definito il numero della proporzione divina.

Rapporto, sezione o numero phi aureo: può un numero regolare le leggi dell’universo?

Sì. Il numero della divina proporzione (o rapporto aureo) si trova, oltre che in geometria:

-In arte. Secondo alcune teorie molti artisti hanno fatto uso della sezione aurea nella pittura, con i disegni appositamente scelti per generare gradimento. È il caso di Giotto, Cimabue, Leonardo, Seurat e molti altri. In architettura invece la sezione aurea è oggetto del Modulor – letteralmente modulo d’oro – di De Corbusier ma soprattutto delle opere dell sculture e architetto ateniese Fidia, tanto da essere anche chiamata “costante di Fidia”.

- Nella musica. Il violino deve il suo suono alla particolare forma della cassa armonica che, secondo alcuni, è ottimale proprio quando segue la geometria aurea; il pianoforte, con i suoi 13 tasti delle ottave, distinti in 8 bianchi e 5 neri, divisi in gruppi di 2 e 3, segue lo schema dei numeri di Fibonacci. Ma non è tutto: già Pitagora aveva osservato che gli accordi musicali ottenuti da corde le cui lunghezze siano in rapporto come numeri interi piccoli (phi) risultassero particolarmente gradite. Tutti i più grandi musicisti ne hanno dato senz’altro conferma

- Nella poesia. Alcuni studi sull’Eneide di Virgilio dimostrano che le parti di dialogo e narrazione siano disposte secondo il rapporto Φ

- In natura. Nella disposizione delle foglie oppure negli alveari, in cui il numero delle femmine è 1,618 volte superiore a quello dei maschi

- In anatomia. Nel rapporto tra l’altezza di un uomo e la distanza del suo ombelico da terra, nel rapporto tra la distanza spalla-punta delle dita e gomito-punta delle dita, nel rapporto tra il nostro fianco e la distanza ginocchio-suolo, nel rapporto tra una fase diastolica e sistolica che è approssimabile al rapporto aureo.

La teoria più accreditata è quella per cui il phi sia alla base di ciò che consideriamo bello. È per questo motivo che la maggior parte degli studi riguardo questo numero abbia a che fare con la psicologia. Rimangono ancora molti dubbi e il dibattito è molto acceso; nulla di strano per un numero che è stato tanto affascinante da meritarsi il nome di proporzione divina.


Le proporzioni ideali


Proporzione verticale ideale. Se la distanza tra la bocca (CH) e il mento (ME) è 1, la distanza tra bocca e la coda dell'occhio (LC) è φ 1.618.

Se la distanza tra la base del naso (LN) e la parte inferiore del mento è 1, la distanza tra la base del naso e l'attaccatura dei capelli è φ 1.618.

Proporzione trasversale ideale. Se la larghezza del naso (LN) è 1, la larghezza della bocca (CH) è φ 1.618, la larghezza tra i due angoli degli occhi (LC) è φ 1.618, e la larghezza tra le due tempie (TS) è φ 1.618.

Altezza e larghezza ideali

In un volto se la distanza tra le due guance è 1, allora l'altezza ideale è φ 1.618.


Phi Mask o Maschera Facciale


Il dottor Stephen Marquardt, noto chirurgo maxillo-facciale della California, ha sviluppato una maschera di bellezza (immagine in basso a sinistra, in rosso) in base alla proporzione aurea (φ). Se il volto di un individuo è conforme alle proporzioni di questa maschera, il viso sarà bello. Questa maschera per uomini e donne in base alla proporzione divina è indipendente da razza, età o nazionalità.

Stephen Marquardt, nella sua pratica clinica, ha studiato per anni la bellezza umana eseguendo indagini incrociate ha verificato che tutti i gruppi etnici hanno la stessa percezione della bellezza del viso. Dopo aver analizzato il volto umano dai tempi antichi fino ai giorni nostri, ha scoperto che la bellezza di un volto è profondamente collegata al φ.

Nefertiti, circa dal 1370-1350 aC, è considerata la più bella del suo tempo. Il suo viso risulta conforme alla maschera di bellezza. Questo per dimostrare che il canone di bellezza di 3.200 anni fa era lo stesso di quello odierno.

Nelle immagini successive la maschera è stata applicata ad altri classici della bellezza di varie epoche: la Grecia classica (500 aC.), l'antica Roma (164) e il XVIII secolo (1794).

Anche con un viso perfettamente proporzionato, ci sono infinite varianti di colorazione e forma di ogni componente (occhi, sopracciglia, labbra, naso, ecc) che danno luogo al caratteristico aspetto di ogni razza, creando innumerevoli variazioni di bellezza che sono uniche, come ogni individuo. Il volto umano comunica una serie incredibile di emozioni che sono un elemento integrante della propria bellezza totale. Il volto umano più conforme alle proporzioni auree sarà percepito come più bello con un caldo sorriso piuttosto che con uno sguardo freddo di rabbia, arroganza o disprezzo.

Utilizzando la sezione aurea (1:1.618) come base, Marquardt ha costruito una figura bidimensionale chiamata "Golden Decagon Matrix", un design che si correla perfettamente con la forma del B-DNA, la forma più comune di DNA presente in natura.

All'interno della forma primaria del Golden decagono, si sovrappongono quarantadue matrici secondarie decagono per formare le varie componenti caratteristiche del viso umano. Utilizzando queste linee si definisce la "Phi Mask" o "maschera facciale", composta da segmenti di linee e forme che si relazionano a vicenda attraverso la proporzione aurea (1:1.618). Il posizionamento delle matrici secondarie e la definizione delle linee che definiscono la maschera sono stati realizzati studiando fotografie di persone "universalmente" considerate belle.

Il dottor Marquardt offre diversi esempi della maschera, sovrapposta sui volti di personaggi e modelli famosi, del passato e del presente, per mostrare come la maschera sia direttamente correlata a queste bellezze "note". Se proviamo ad utilizzare la maschera su altre icone della bellezza, avremo risultati sorprendenti:

Angelina Jolie si inserisce la maschera abbastanza bene, tranne che per le labbra un po' più grandi rispetto a quelle delineate dalla maschera.

La controparte maschile della Jolie, per quanto riguarda la bellezza, è Brad Pitt, che tuttavia, non calza perfettamente la maschera. L'immagine in alto mostra come la maschera indichi che il naso di Pitt è troppo ampio e la sua mascella troppo pronunciata per soddisfare la bellezza "matematica".

Superstar del calcio, utilizzato anche come modello, David Beckham, calza la maschera quasi perfettamente; una variazione sola apparente si ha nella zona fronte, anche se il sopracciglio appiattito non è raro nei caucasici europei. Per Marquard sapere che Beckman soddisfa perfettamente la maschera non sarebbe una sorpresa, in quanto il ricercatore ha verificato che gli atleti sono predisposti alla simmetria fisica. È proprio questa simmetria che li rende buoni atleti e che fa sì che molti di loro siano anche attraenti. L'attrice Megan Fox soddisfa la maschera eccezionalmente bene.


Beautification e Modulation



Il mio ambulatorio offre ai pazienti procedure specifiche e personalizzate di Beautification e Modulation eseguite sulla base di uno studio dettagliato del viso effettuato attraverso misuratori digitali e con l’utilizzo di tecniche mediche all’avanguardia. Di cosa si tratta?

Bautification è un termine anglosassone che significa abbellire od impreziosire un volto.

Il rimodellamento del naso, del mento, la correzione dei profili, della zona zigomatica e dei contorni consentono di rendere armoniche e più belle le proporzioni del volto in modo da ottenere una bellezza attraente e naturale.

La procedura di Beautification raggiunge quindi i suoi massimi risultati laddove il processo di invecchiamento non sia pronunciato, quindi tra i pazienti più giovani che vogliono essere più attraenti.

La Beautification comporta più procedure :

  • Rinoplastica medica (correzione della linea del naso o sollevamento della punta del naso)

  • Accentuazione di un mento poco prominente.

  • Risalto della linea mandibolare per un profilo più attraente.

  • Correzione del sorriso e delle labbra.

  • Rimodellamento dello zigomo effetto ‘ fard ‘.

La procedura Modulation invece è piu' adatta a pazienti col positive ageing.

Il loro desiderio è spesso quello di cancellare il gap che percepiscono tra l'età che sentono e l'immagine che trasmettono. L'obiettivo potrebbe essere:

· Attenuare i segni visibili del tempo.

· Tonificare o semplicemente aggiornare il loro aspetto.

· Avere un aspetto meno triste o meno stanco.

· Riequilibrare i volumi del viso.

Presso la mia clinica, le procedure di Beautification e Modulation (True Lifting and Vertical Lifting) vengono praticate con utilizzo di tecniche singole o combinate che prevedono:

- infiltrazioni di acido ialuronico che correggono i volumi laddove necessario

- iniezioni di tossina botulinica che creano una modulazione muscolare rendendo un viso meno triste, piu' fresco e rilassato.

- Adipolipofilling (intervento che prevede lipoaspirazione di adipe da zone donatrici per poi depositare il filtrato in zone riceventi quali viso, collo, decollete', mani.

- Fili da trazione, fili sospensione e fili Intrachirurgici per riposizionare i tessuti del volto.


Di fronte a tutte le aspettative così varie la risposta non può essere standardizzata. I bisogni inizialmente espressi dai pazienti non riflettono necessariamente la causa della loro richiesta. Potrebbe esserci un divario significativo tra le aree che i pazienti ritengono di dover trattare e i risultati che immaginano. È quindi essenziale, nella prima fase della cura, accompagnarli e aiutarli nella loro riflessione.

Solo una volta capiti i sentimenti e le emozioni dei pazienti, sarà possibile passare alla seconda fase della cura e proporre un piano di trattamento personalizzato su misura.


Dr.ssa Sahawneh Barbara Medico Chirurgo

Cittadella (PD) Italy

Beirut (Libano)

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