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Biostimolazione del viso con cellule staminali derivate dal grasso


Come sappiamo il tessuto adiposo , che è un tessuto di sostegno altamente specializzato , contiene moltissime cellule staminali mesenchimali adulte , che sono cellule multipotenti , capaci di dar luogo a diversi lineage cellulari per la loro plasticità , sfruttate in medicina estetica e ricostruttiva . Le staminali adulte riducono i processi di fibrosi e cicatrizzazione , ripristinano le corrette espressioni da parte dei fibroblasti di produzione di collagene di tipo I e III . Non solo , il tessuto adiposo è in grado di svolgere azione autocrina, paracrina ed endocrina quando presente in abbondanza in alcune zone del corpo .


L’intento è quello di sfruttare l’azione autocrina e paracrina ma anche il contenuto lipidico di ogni cellula estratta dal sito donatore . Infatti in un microfat , aggregato microfiltrato di cellule staminali e materiale adiposo vi è possibilità di sfruttare l’attivazione di IL-6 che produce una risposta di fase acuta localmente che permette un rimodellamento tissutale e di sfruttare nell’immediato successivo le proprietà della

IL-10 , tipica citochina antinfiammatoria atta ad inibire un eccesso dello stato infiammatorio e dei sui eventi negativi come la fibrosi . Con la biostimolazione con microfat si ottiene anche l’aumento dei valori di TGF beta 1 e 3 , anche questi ultimi implicati nel controllo e “spegnimento “ degli effetti infiammatori e di incremento di matrice non fibrotica

Le cellule mesenchimali del tessuto adiposo hanno lo stesso potenziale differenziativo delle cellule mesenchimali del midollo osseo. Questo tessuto offre le stesse possibilità del midollo dal momento che quest’ultimo ed il tessuto adiposo hanno la stessa origine ontogenica, il mesoderma.



Questa nuova e rivoluzionaria procedura deriva dalla tecnica madre del lipofilling di cui il nanofat grafting è una raffinata evoluzione.

Il lipofilling è ormai riconosciuto come un prezioso strumento di cui la Chirurgia Plastica dispone. Esso prevede il prelievo di tessuto adiposo con cannule di pochi millimetri di diametro e la processazione mediante lavaggio o centrifugazione. Quello che si ottiene è un’emulsione di grasso (lipo), che sarà poi infiltrata nelle zone corporee in cui si vuole realizzare un aumento volumetrico e un’espansione della pelle (filling).

Il nanofat grafting riesce invece a ottenere un’emulsione estremamente più fine pur mantenendo le medesime caratteristiche rigenerative del lipofillig, ma, a differenza di quest’ultimo, essa può essere iniettata negli strati cutanei più superficiali in modo da conferire un aspetto regolare e levigato alla pelle. Non solo volume, dunque, ma anche stiramento e lucentezza per il volto, realizzando il nuovo modello di “rigenerazione” della pelle, con il risultato di un vero ringiovanimento del volto.

La metodica si è rivelata estremamente efficace nel trattamento di aree di solito difficili e delicate come il solco naso-giugale e la zona che circonda la bocca. Il nanofat grafting è utile anche nel trattamento delle occhiaie grazie al suo effetto schiarente sulla cute pigmentata delle palpebre inferiori.

Le principali indicazioni sono:

· rigenerazione di cicatrici

· rigenerazione cutanea da cronoaging, elastosi da crono-fotoaging di viso collo e décolleté

· bioristrutturazione mani da cronoaging

L’effetto di ringiovanimento cutaneo è visibile non prima di un mese dalla procedura e si considera definitivo almeno 4 mesi dopo il trattamento.


Sono a disposizione per consulenze e visite mediche a Cittadella (PD) Tel: 389/6948413

Dr.ssa Sahawneh Barbara

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